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L’albo illustrato – La prima galleria d’arte che i bambini possono visitare.

“L’albo illustrato” è la prima galleria d’arte che i bambini possono visitare”. (1)    
Concorre alla formazione del senso estetico (2) col proporre un’arte a misura di bambino tramite illustrazioni che sanno sorprendere e incantare. Il senso estetico (o buon gusto) è un sentimento che richiede allenamento e vuol dire “provar piacere per le cose che definiamo belle”. E noi definiamo “belle” quelle cose che corrispondono a un canone di riferimento che ci siamo costruiti con l’educazione e l’istruzione ricevute, cioè con la maturazione del nostro senso critico.

Per la ricchezza delle illustrazioni l’albo consente ai bambini di godere doppiamente dell’esperienza del racconto:

  1. perché il testo soddisfa il loro bisogno di storie;
  2. perché le figure alimentano la loro dimensione immaginativa.

Ma perché i bambini hanno bisogno di storie?

Perché la loro fame di racconti è fame di esperienze che, seppur vissute con l’immaginazione, costituiscono un buon banco di prova per imparare a governare emozioni ed esperienze reali. I racconti “fanno da ponte” tra la dimensione reale e quella fantastica e simulano il reale attraverso l’immaginazione (intesa come dono di vedere un mondo che non c’è, come antidoto alla finitezza di ogni esperienza individuale e come trasgressione delle norme consolidate).

Quanto alla funzione delle figure… chi non sa ancora leggere sa però guardare un’illustrazione: la “visibilità” è la prima regola di un testo per bambini. “Ogni serie di parole – per il poeta russo Korney Chukovsky – deve suggerire un’immagine, dal momento che i bambini pensano per immagini molto più di quanto sappiano fare gli adulti. Le immagini devono anche cambiare rapidamente e saper produrre una risonanza interiore”. Facciamoci allora una domanda:

Perché alcuni bambini amano ascoltare le storie e altri no?

“Perché la forza immaginativa di ogni bambino è diversa. Quelli con una fervida immaginazione sono in grado di trasformare interiormente la voce che sentono in immagini concrete, come se stessero guardando un film: loro “vedono” la storia. I bambini che non sopportano ascoltare storie non riescono a “vedere” le scene, perciò non riescono ad addentrarsi nel mondo del racconto. Non immaginano interiormente la storia. […]Nessun bambino è dotato fin dalla nascita di una fervida immaginazione. Essa è acquisita attraverso esperienze dirette e indirette. Più le esperienze sono ricche, più l’immaginazione è ricca”(3): la fantasia è funzione dell’esperienza (Vygotskij).

Con il supporto di un albo illustrato di qualità, anche un bambino con poche esperienze potrà ascoltare e comprendere una storia. Con l’aiuto delle illustrazioni, infatti, riesce a delineare interiormente la vicenda che, a quel punto, può diventare interessante. L’albo illustrato, quindi, supporta l’immaginazione e, di conseguenza, la comprensione, perché le immagini contestualizzano.

Lo scrittore è il complice dell’illustratore; è quello che ha il compito di mettere la musica, la colonna sonora.

Riguardo al rapporto tra parole e immagini è possibile individuare due principali linee di tendenza:

  • La prima è quella delle immagini che accompagnano le parole (rispettando l’ordine in cui le informazioni si presentano) con lo scopo di rendere visibile, cioè sensorialmente rilevabile, quanto espresso dal testo. La parte grafica sostiene e rafforza la parte verbale. È la linea che prevale nell’editoria rivolta ai più piccoli.
  • Una seconda linea è quella in cui le immagini sono portatrici di informazioni ulteriori rispetto a quelle presenti nel testo verbale: immagini che si soffermano su aspetti della storia che il testo verbale omette, suggerendo idee ed emozioni che le parole non sanno raccontare con altrettanta efficacia.

Alla prima linea di tendenza può ascriversi l’albo “Di notte nel cielo” (M. Moschini, Gruppo Editoriale Raffaello, uscita settembre 2021): pagine di suggestioni e di incanti, ma soprattutto una storia inclusiva, in cui la solidarietà nei confronti dei più deboli porta a compiere scelte coraggiose e gentili.

La sua particolarità, che lo rende un libro veramente “per tutti”, consiste nella presenza, accanto al testo, dei simboli della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA). Questo sistema di comunicazione, la cui consulenza scientifica è di Francesca Pongetti, facilita l’accesso ai contenuti da parte di chi non riesce a fruire dell’usuale codice alfabetico.

(1) –  Kvĕta Pacovská, artista praghese.
(2) – “Estetica” = percepire una sensazione.
(3) – Paola Morlin, Albo illustrato e sviluppo del bambino, Tesi di Laurea, Anno Accademico 2011/2012, pagg. 72 e 74.

Marco Moschini


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