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Guido Quarzo e Anna Vivarelli raccontano “Una zattera contro corrente”

Anna e Guido, è da poco uscito il vostro nuovo romanzo Una zattera contro corrente (Raffaello Ragazzi, Insieme). Con questa chiacchierata vorremmo scoprire un po’ più da vicino come e perchè è nato questo romanzo…

Chi è contro corrente oggi?

Oggi, come sempre, è controcorrente chi prova a ragionare con la propria testa, a non fermarsi al senso comune, chi non si accontenta di risposte non verificate. Tutto questo ha dei costi. Nel caso del nostro protagonista, come capita spesso all’interno di una classe o di un gruppo sociale, diventare amico dello “straniero” comporta il rischio dell’emarginazione. Il vantaggio però è la scoperta di realtà diverse, di altri modi di pensare e affrontare la vita. Un arricchimento.

L’amicizia. Qual è, se c’è, la formula segreta?

Prima di tutto la sincerità: a un amico si deve poter dire tutto e ci si deve mostrare per come si è veramente. E poi è necessaria la disponibilità all’ascolto: l’amicizia non è mai a senso unico, comporta reciprocità. La vera amicizia nasce e vive quando da entrambe le parti c’è il coraggio di mettersi in discussione.

Da ultimo. Anna e Guido da ragazzi e da adulti: nelle vostre storie come è cambiato, se è cambiato, l’essere “contro corrente”?

Oggi è molto più difficile essere controcorrente nel senso che abbiamo descritto, perché i mezzi di persuasione, di condizionamento, sono molto più potenti e capillari rispetto a qualche tempo fa. Sono meno violenti ma più invasivi, e i ragazzi (ma anche gli adulti) sono immersi in una grande comunità che prescrive ciò che è meglio dire e pensare: si creano automatismi di pensiero a cui è difficile sottrarsi.

Ringraziamo gli autori, e vi lasciamo con una domanda: il protagonista del nostro romanzo riuscirà davvero ad andare contro corrente? Leggete Una zattera contro corrente e lo scoprirete!

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