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“Non la sfiorare!” tra i vincitori del Premio Selezione Bancarellino.

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Una notizia davvero speciale! Il romanzo “Non la sfiorare!“, di Roberto Morgese, è tra i cinque 5 vincitori del Premio Selezione Bancarellino 2024.

Il libro è stato scelto da una giuria di 10.000 studenti delle scuole secondarie di tutta Italia, partecipanti al Progetto Lettura, tra le 20 opere finaliste. Sabato 25 maggio a Pontremoli, in Toscana, oltre 1.300 alunne e alunni si daranno appuntamento per proclamare il vincitore o la vincitrice della 67°esima edizione del Premio Bancarellino.

Un grande in bocca al lupo per la “Non la sfiorare!” e ancora complimenti al nostro autore!

Per festeggiare questo importante traguardo condividiamo con voi un’articolo di Roberto Morgese.

Non la sfiorare! è un romanzo di grande successo.

Qual è la ragione? Trama e intreccio avvincenti? Linguaggio particolarmente azzeccato? Argomento attuale? C’è un po’ di tutto questo e altro, ma il vero segreto è che si tratta di una storia “viva”.

All’inizio non lo sapevo neppure io, quando l’ho scritto, sospeso nella mia nuvola autoriale. Poi hanno cominciato a chiamarmi le scuole, dalla secondaria di primo grado fino ai licei; persino qualche quinta primaria. Incontravo decine, centinaia di studenti e studentesse per volta. Si avvicinavano anche i professori che avevano scelto il libro; persino i genitori di chi lo aveva letto. Tutti commossi, partecipi.

Nei loro occhi, nelle loro parole, nelle simulazioni e nei giochi che ci univano in quelle occasioni ho riconosciuto i tanti modi di essere, parlare, scegliere, gioire e soffrire dei protagonisti del romanzo. Loro lo rendevano vivo.

In giro per l’Italia, infatti, ho trovato un’infinità di Giorgio, giovani maschi che cercano il loro modo di amare “meno sbagliato possibile” e, nei vissuti di molti adolescenti, gli esempi reali di genitori in subbuglio. Padri irrisolti, combattuti tra rispetto e retaggio culturale, e madri che subiscono, donne cariche di una forza sotterranea. C’erano molte Aicha, figlie e amiche che non ne possono più di sentirsi trattate come se chiunque potesse decidere per loro. Ho guardato negli occhi tante Marta, che combattono in silenzio per essere se stesse e non scendere a compromessi.

Eppure c’era anche la ragazza che non è andata alla festa di terza media perché “al suo ragazzo non faceva piacere”. C’era il giovane che garantiva che lui, alla sua fidanzata, “lascerebbe” fare tutto. Lascerebbe?

Alcuni domandavano: “Che emozioni provavi, mentre scrivevi?”.

Una grande rabbia mi ha spinto a raccontare questa storia, stesa tutta d’un fiato. La rabbia e il senso di indignazione per le tante forme di violenza perpetrate verso le ragazze e le donne. Un’abiezione che ancora non smette ma che vogliamo combattere insieme. Ho cercato di fare fronte a quel sentimento, lasciando da parte il senso d’impotenza e scrivendo il mio romanzo. E ogni volta che un lettore o una lettrice hanno sentito dentro di sé un po’ di quel moto di repulsione contro la violenza di genere, allora era come se chi teneva il libro tra le mani fosse vicino a me. Eravamo accomunati delle stesse emozioni: la preoccupazione di Greg per l’amico che non sa più quello che fa e che dice; la repulsione verso Carlo, l’autore del femminicidio; la ribellione sorda verso un padre prevaricatore; la paura di Marta quando viene inseguita; il senso di protezione della Botti, la prof.

Cesseranno mai le violenze di genere?” chiedeva qualcun altro. Chiediamoci prima quale sia l‘origine e come si agisce alla radice.

I comportamenti di quel tipo non sono legati a provenienza culturale o etnica, alla condizione economica o di livello d’istruzione. I dati ce lo dicono chiaramente. Là dove non c’è stata educazione emozionale e sentimentale, scatta l’impossibilità di capire l’altro, anzi l’altra, di mettersi nei suoi panni, di “amare” per davvero, senza possesso. Così durante gli incontri, ciò che ho cercato e cercherò di fare, aiutato dal mio romanzo, è di mettere in comunicazione le diverse sensibilità di genere ma anche personali di ciascun partecipante. Il rispetto assoluto nasce soltanto dalla conoscenza e dal dialogo, dall’incontro autentico tra “le due metà del cielo”.

25 maggio, Pontremoli. Premiazione della 67°esima edizione del Premio Bancarellino.

    Alcuni scatti della presentazione di Non la sfiorare! presso l’auditorium “Antonio Casagrande” nella città di Altavilla Silentina.

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