fbpx
Skip to main content

Più di 700 anni e non li dimostra

Un lungo viaggio per sognare e immaginare con l’opera dantesca

Dante Alighieri, a 700 anni dalla morte, è ancora (e lo sarà per sempre) il poeta che rappresenta l’Italia in patria e nel mondo. La forza dei suoi scritti non è mai venuta meno e si esercita anche e specialmente sui giovani lettori.

Perché i ragazzi dovrebbero conoscerlo e leggerlo?

Non solo in quanto l’opera dantesca è una delle colonne su cui si fonda la nostra cultura, ma perché impiega immagini affascinanti per descrivere una concezione del mondo che si ritrova nella cultura e nella letteratura di ogni epoca.
Le tematiche dantesche riprendono infatti i topoi consueti dei miti, dell’epica antica, dei racconti avventurosi che continuano a infiammare e a nutrire la fantasia dei giovani anche nell’epoca della tecnologia avanzata.

Il viaggio iniziatico, il mistero, il bene e il male, l’orrore e la bellezza, l’amore e l’amicizia, la ricerca della verità e del senso dell’esistenza sono temi fondamentali, tutti presenti nelle sue pagine appassionanti.

Dapprima ammaliati dalla Divina Commedia e specialmente dall’Inferno, i ragazzi entrano in un universo orrido e sotterraneo, in cui una ridda di demoni beffardi, crudeli, mostruosi tortura e divora i dannati; in cui si guarda con disgusto e pietà a coloro che sono puniti in eterno dall’ira divina; in cui si fa conoscenza di personaggi mitologici e di altri, veramente esistiti, dei quali i documenti storici ci hanno lasciato testimonianza. Ogni personaggio ha una sua storia, ogni storia è narrata con frasi incisive, per mezzo di endecasillabi incalzanti, perfetti. Perché la lingua di Dante è diventata la nostra lingua corrente, quando il volgare toscano, per merito suo, ha assunto un valore universale.

In seguito, risalendo con il poeta la montagna arcana del Purgatorio, i giovani fanno altre imperdibili conoscenze finché sono catturati dalle altezze mistiche del Paradiso e si smarriscono nella rosa bianca delle parole immortali.

È sufficiente sfogliare a caso la grande opera dantesca, dalla Commedia ai sonetti, dal Convivio alla Vita Nuova per comprendere come “l’amor che move il sole e l’altre stelle” sia ciò che ispira il poeta e ciò che attira i lettori.

Dante avvisa che, nella sua poesia, è racchiuso un mistero:

O voi ch’avete li ’ntelletti sani,
mirate la dottrina che s’asconde
sotto ’l velame de li versi strani.

Inf. IX, vv. 61-63

I misteri rappresentano il fondamento della psiche umana: avvicinandosi in qualche modo a ciò che è nascosto  si conosce se stessi. Ed è proprio la lettura dantesca che può stimolare nei giovani la conoscenza di sé, la consapevolezza di come ogni persona sia la somma di antiche sapienze; somma che ha un valore molto maggiore dei numeri che associa.

Il legame tra presente e passato è indissolubile, ciò che siamo è ciò che eravamo e che saremo:

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti 
ma per seguir virtute e conoscenza
.

Inf. XXVI, vv. 119-121
Dante insegna senza pedanteria. Mostra, per esempio, come la donna sia da trattare con profondo rispetto:

Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand’ella altrui saluta,
ch’ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l’ardiscon di guardare.

Sonetto, capitolo XXVI, Vita Nuova
Accenna a sogni e a desideri ancora attuali:

Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io
fossimo presi per incantamento,
e messi in un vasel ch’ad ogni vento
per mare andasse al voler vostro e mio…

Sonetto LII in “Rime”
Ribadisce la forza eterna dell’amore:

Amor ch’a nullo amato amar perdona…

Inf. V, v.103

I versi di Dante sono immediatamente riconoscibili, ampiamente citati, di grande impatto emotivo ed estetico. Il tempo non li ha usurati, anzi: più si leggono, più si amano. Più si leggono, più ci si ritrova in essi perché sono ancora attuali, belli, veri.

Il poeta è morto 700 anni fa, ma, ogni qualvolta leggiamo la sua opera, sentiamo la sua viva voce ripetere le parole immortali che ci rendono umani.


Paola Valente

Rivedi l’appuntamento web
“Nel mezzo del mattino incontrai Dante”

Autore