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Emozioni in viaggio: la rabbia

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Ultima puntata per emozioni in viaggio! Ultima, ma non per importanza, la rabbia. Come aiutare ragazze e ragazzi a imparare ad esprimere e gestire questa emozione? Scoprilo con il video dedicato, scopri di più con l’articolo dedicato.

Emozione primitiva, dirompente, potente, molto “fisica”. Tutti la conosciamo e spesso ne temiamo gli effetti. Nel libro “I segreti delle Ombre” è rappresentata dal Vulcano Rabbioso che esplode in maniera distruttiva perché esasperato dalla Strega Argenta. Si può dare alla rabbia la possibilità di esprimersi senza fare del male né a chi la prova né a chi ne subisce gli assalti?

Bibliografia

  • Bruno Tognolini, Rime di rabbia, Salani
  • Maurice Sendak, Nel paese dei mostri selvaggi, Babalibri
  • Mireille d’Allancè, Che rabbia!, Babalibri

… e tutti i racconti in cui si può provare questa emozione!

Giochi teatrali

Di seguito suggerisco alcuni giochi teatrali sperimentati con i miei alunni.

DIVENTIAMO UN TEMPORALE

Ogni alunno impersonerà un elemento temporalesco: il tuono, la grandine, il vento, la pioggia… attraverso suoni, ritmi, rumori fatti col proprio corpo in una performance corale in cui non c’è un elemento contro l’altro ma tutti sono uniti per esprimere un’emozione potente. Da una pioggia sottile si andrà in crescendo fino alla liberazione di un vissuto emotivo fortemente carico di tensione, per poi diminuire con gradualità la potenza della manifestazione. Compito dell’insegnante sarà guidare con gesti concordati in precedenza il crescendo e il diminuendo.

ESPRIMIAMO LA RABBIA COI NUMERI

A coppie, “arrabbiamoci” con il nostro partner esprimendo la nostra rabbia pronunciando a gran voce… solo numeri! Saranno il tono e il volume, nonché la mimica, ad esprimere la nostra emozione. Banditi i gesti e il contatto fisico.

TIGRI E LEONI

Gli alunni si dispongono su due file ai lati opposti di un salone/palestra; ognuno avrà un compagno di fronte che sarà il suo “antagonista”. Una fila rappresenterà i Leoni, l’altra le Tigri. In un primo momento ognuno avanzerà verso il suo partner opposto esprimendo aggressività solo con il corpo e suoni non verbali. Arrivati in centro, si potrà alzare la voce ed esagerare la mimica, ma sempre senza toccarsi. Ad un segnale del conduttore, ciascuno tornerà al punto di partenza indietreggiando e diminuendo progressivamente l’intensità delle manifestazioni.

In una seconda fase si riprenderà ad avanzare minacciosamente e, arrivati in centro, al culmine dello “scontro”, ognuno sorpasserà l’avversario e proseguirà fino a prendere il suo posto.

Nell’ultima fase, ci sarà la stessa partenza ma, una volta arrivati in centro, la tensione pian piano si scioglierà e i due rivali troveranno gesti di pace (abbraccio, gioco di gesti, sorriso…).

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