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Un libro, tanti cuori – Come le parole si trasformano in immagini?

Oggi, per la rubrica “Un libro, tanti cuori” vi presento un illustratore bravissimo: Richolly Rosazza.

Sono molto emozionata perché Richolly è l’autore delle bellissime tavole che danno vita ai protagonisti de “La leggerezza delle nuvole”.

Dunque, non perdiamo tempo e sentiamo, a questo proposito, che cosa ci dice Richolly.

Caro Richolly, ci racconti brevemente come sei diventato illustratore?

Io in Perù ho studiato all’accademia d’arte come pittore. Dopo che sono arrivato in Italia, più di dieci anni fa, quando esponevo i miei quadri, alcune persone mi chiedevano se fossi un illustratore, per via dello stile dei mie lavori. È lì che è nata la mia curiosità per il mondo dell’illustrazione. Ho cominciato ad andare in libreria, a vedere gli albi illustrati, ad informarmi sulla storia dell’illustrazione e degli illustratori. Ho frequentato dei brevi corsi che mi hanno permesso di conoscere da vicino il mondo degli albi e ho cominciato a partecipare ad alcuni concorsi.

Che cosa ti piace in particolare del tuo lavoro?

Quando ero piccolo mia nonna mi narrava molte storie, io molto preso dai racconti, mentre l’ascoltavo, riuscivo ad immaginare ogni scena: personaggi, luoghi, particolari… come illustratore mi piace l’idea che i racconti, che una volta rimanevano solo nel mio immaginario, diventino immagini vere.

Quando devi illustrare un libro, un racconto, una poesia, come agisci? Cioè, come immagini le situazioni?

Di solito dopo la prima lettura al testo che devo illustrare, immagino già alcune scene e personaggi in generale, poi inizio a comporre il disegno creando una composizione nello spazio riservato all’illustrazione. A volte cerco tra i miei schizzi delle immagini che mi possano aiutare.

Riesci subito a trovare “il personaggio” o fai diverse prove finché non risponde a quello che avevi in mente?

Dipende, a volte non c’è bisogno di fare tante prove, altre volte quando il personaggio è importante e deve apparire in quasi tutte le pagine faccio qualche prova. Soprattutto per far sì che vengano bene le varie posizioni che il personaggio dovrà assumere e per trovare i giusti colori.

Come fai interpretare il pensiero dell’autore del testo? 

Solitamente cerco di non farmi condizionare da quello che potrebbe pensare l’autore e lavoro il più possibile sulla mia interpretazione, dopo c’è sempre un confronto con l’autore o l’editore.

Non hai paura di creare qualcuno o qualcosa di diverso rispetto a quello che l’autore aveva in mente?

A volte sì, ma so che ci può sempre essere uno scambio di idee. Faccio prima un disegno a matita e lo faccio vedere all’autore o all’editore e se c’è qualcosa che non va… la matita fortunatamente si può sempre cancellare.

Quale posto hanno le emozioni nel dirigere la tua matita?

Molto, quando sono di cattivo umore non riesco a lavorare, quando disegno un racconto allegro mi viene da sorridere lavorando. Mi immedesimo sempre molto.

Ne LA LEGGEREZZA DELLE NUVOLE, quale racconto ti è piaciuto di più?

Il primo racconto: Il diritto di sognare.

Quali emozioni ti ha suscitato la lettura?

Disegnare un bambino che sogna di volare come un uccello mi ha fatto pensare che tutto è possibile usando l’immaginazione e questo mi ha fatto sentire sereno e libero.

Come hai “visualizzato” i protagonisti?

Sono partito dalle descrizioni dei racconti e poi ho immaginato alcune scene che ho visto, a volte i personaggi prendono le sembianze dei miei vecchi compagni di scuola o di bambini che conosco.

Quali tecniche hai utilizzato? Perché?

Ho utilizzato la tecnica digitale che è quella che solitamente utilizzo per i libri scolastici.

Sei soddisfatto del risultato? Cioè, pensi di essere riuscito a “raccontare” per immagini quello che raccontano le parole?

Spero di sì, l’editore era soddisfatto, diciamo che questa è la mia conferma, poi mi direte anche voi come vi sembra.

È successo qualche volta che un autore non si sia ritrovato nella tua narrazione per immagini?

Mi è successo di dover fare alcune modifiche ai miei lavori per avvicinarmi di più al pensiero dell’autore o dell’editore. Per questo libro non è avvenuto. L’autore era contento del risultato.

Grazie Richolly, per averci raccontato il tuo lavoro e le emozioni che hai provato illustrando LA LEGGEREZZA DELLE NUVOLE!



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